Selfie è la parola dell’anno, una parola che è una vera e propria tendenza e che ha trasformato, complici i social network, in pochissimo tempo la nostra percezione della bellezza. Questo è ciò che sostiene Dove, che ha notato come quegli innocenti autoscatti in realtà siano potenzialmente molto “pericolosi” specie se si tratta di teenager, tanto che gli ha dedicato un mini film della durata di sette minuti dal titolo “Selfie”, per l’appunto, presentato al Sundance Film Festival e diretto dalla regista Cynthia Wade.
Protagonista del documentario un gruppo di adolescenti con le loro mamme. Alle teenager è stato chiesto di farsi degli autoscatti e l’esperimento dimostra come certi “difetti” che percepiamo come brutti, per quindi tendiamo a nascondere/censurare, visti dall’esterno siano tutt’altro che tali, ma anzi di come questi rappresentino invece i nostri punti di forza.
Capacità autocritica, obiettività, insicurezza, autostima, c’è tutto questo condensato in quei sette minuti, un cortometraggio che merita di essere visto per rifletterci sù.
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